sabato 17 dicembre 2011

Che ne sarà di Renè Adler?

Questa è la storia di uno di noi". Così cantava il grande Adriano nazionale ne "Il ragazzo della via Gluck". Se la storia di Renè Adler fosse anche la nostra, la citazione musical-sanremese anni 60' scemerebbe in favore del famoso detto "la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo".
D'accordo, nel mondo del calcio tutto cambia molto velocemente, ma gli eventi succedutisi nella carriera del portiere di Lipsia negli ultimi due anni, hanno un nonsochè di tragicomico.
Un susseguirsi di eventi sfortunati  da far tremare i polsi al più noto ragionier Ugo, culminati, in ultima istanza, con l'esplosione definitiva in maglia Bayer Leverkusen di Leno.

AGLI ALBORI- Renè Adler nasce a Lipsia (DDR) nel 1985, quando alla caduta del muro di Berlino mancano ancora quattro anni. Cresce nelle giovanili della gloriosa Lokomotiv Lipsia , squadra che vinse il primo campionato tedesco agli inizi del novecento e ora decaduta - dopo un fallimento con annessa rifondazione nel 2003 - nella Oberliga, quinta serie tedesca.  Il giovane Renè mette in mostra sin da subito le sue doti e nel 2000 , a soli quindici anni, si trasferisce nella parte occidentale del paese, nell'industrializzata Levekusen. Con la maglia delle asprine fa tutta la trafila delle giovanili, arrivando a giocare, non ancora ventenne, nella Regionalliga ( quarta serie tedesca) con la maglia della squadra riserve.

LA SVOLTA- Nella stagione 06-07 , Renè entra a far parte in pianta stabile della prima squadra come riserva dell'esperto Butt. Dopo aver trascorso due terzi del campionato in panchina, Adler,approfittando di una giornata di squalifica rifilata a Butt, fa il suo esordio in Bundesliga a ventidue anni nel derby regionale contro lo Schalke 04 . La prova offerta è entusiasmante e Renè diventa titolare inamovibile, disputando ,oltre alle restanti dieci gare di Bundesliga, anche quattro partite di Coppa Uefa. E' la svolta della carriera : da quel momento la dirigenza rossonera punta decisamente sul ragazzo di Lipsia e lascia partire Butt verso il Portogallo, destinazione Benfica. La stagione successiva è quella della definitiva consacrazione, sancita con il premio come miglior portiere della Bundesliga 07/08 e con la convocazione in qualità di terzo portiere ( alle spalle di "saponetta" Lehmann e del compianto Enke) per l'europeo austro-svizzero, dove ,senza mai giocare un minuto, si laureerà vice-campione d'Europa.

IL BOOM-  A pochi mesi dalla conclusione del campionato europeo ,il 10 ottobre 2008 a Dortmund contro la Russia , Renè fa il suo esordio nella nazionale maggiore tedesca in una gara valevole per la qualificazione ai mondiali sudafricani. La stagione 08/09 è quella della definitiva consacrazione : il ragazzo venuto dell'est si conferma come il miglior portiere del massimo campionato tedesco, in nazionale contende il posto a Enke e i mass media tedeschi iniziano a convincersi che, dopo l'era di "saponetta" Lehmann, la nazionale sia finita  in mani sicure. Il duello con Enke dura fino fino al momento del tragico gesto compiuto dall'estremo difensore dell'Hannover, dopodichè il posto da titolare in nazionale diventa indiscutibilmente il suo. E da qui iniziano, forse,  le sfortune per il buon Renè

18 MESI SFORTUNATI- Quando tutto sembra volgere per il meglio, nonostante la concorrenza del giovane Neuer si faccia sempre più insistente, Adler si infortuna ed è costretto a saltare i tanto attesi mondiali sudafricani,dove, con ogni probabilità,sarebbe partito titolare. Quello che accade in terra africana è noto a tutti : Neuer gioca un mondiale strepitoso e mantiene il posto da titolare della nazionale anche al termine della competizione. Il numero uno rossonero prova a riprendersi nella squadra di club , ma la seconda parte di stagione del campionato 10/11 non è all'altezza delle aspettative, e il Man Utd, alla ricerca di un degno sostituto di Van der Saar, gli preferisce De Gea.  La stagione appena iniziata è caraterizzata da una stucchevole trattativa per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno 2012 : Renè chiede più soldi e una durata pluriennale, ma Voller ritiene eccessive le richieste e raffredda la trattativa. L'unico modo per convincere la dirigenza è il campo, ma Adler, proseguendo il suo cammino sfortunato iniziato un anno prima , si infortuna gravemente e costringe la dirigenza Werkself a ritornare sul mercato. La prima opzione a cui pensano i dirigenti rossoneri è Viviano, rientrato all'Inter e chiuso da Julio Cesar, ma l'ex portiere del Brescia si infortuna seriamente e l'affare salta. Alla fine la scelta del sostituto cade sul giovane Leno, titolare dell'Under 19 tedesca e terzo portiere dello Stoccarda, dove veste la maglia di titolare solo con la squadra riserve nella dritte liga. Una scelta che appare temporenea , data anche la formula del prestito secco, e  invece il giovane Bernd inanella una serie di prestazioni positive che convincono i dirigenti del Bayer ad acquistare il cartellino dallo Stoccarda.

IL FUTURO- Dopo aver perso il posto da titolare in nazionale a causa di un infortunio e alla concomitante esplosione di Neuer, il "povero" Adler si vede sfilare la maglia numero 1 nel Bayer da un giovincello di 19 anni che fino a poche settimane prima calcava i campi della terza serie tedesca . E il rinnovo del contratto con il Leverkusen sfuma definitivamente. Ora le strade per l'ex promessa del calcio tedesco sono minime e portano a due soluzioni , Schalke o Amburgo : i knappen, alle prese con l'infortunio di Fahrmann, hanno acquistato Hildebrand(ancora alle prese con i problemi relativi alla lunga inattività) e  trovato in Unnerstall un degno sostituto , ma Adler potrebbe far comodo per la prossima stagione; i rothosen sono forse il team che necessiterebbe maggiormente dei servizi di Adler, ma Drobny, fino a poche settimane fa autore di prove altalenanti, ha iniziato a sfoderare prestazioni esaltanti non appena sono iniziati a circolare i primi rumors di mercato, anche se il d.g. Arnesen non ha escluso un possibile interesse per Adler in ottica 2012/2013.
Da sicuro protagonista ai mondiali , a calciatore poco considerato, passando per infortuni pesanti che gli han precluso palcoscenici più prestigiosi e contratti più redditizzi .E' vero , son stati diciotto mesi infernali e sfortunati, ma per quanto riguarda la querelle contrattuale con le asprine, calzarebbe a pennello un altro detto: "chi troppo vuole, nulla stringe". Riflettici , caro Adler.......

1 commento:

  1. Secondo me alla fine va all'Amburgo, anche se Drobny sta giocando benissimo ed hanno in rampa di lancio Mickel.

    RispondiElimina