lunedì 2 luglio 2012

Spagna campione d'Europa


Spagna 4:0 Italia

Sembra sempre che possano crollare da un momento all'altro, ma va a finire che la Coppa la alzano sempre loro. I più forti, gli spagnoli.

Non c'è stata partita. Un sonoro 4-0 per battere gli azzurri di Prandelli.

Si conclude dunque un'edizione degli europei che ha visto la selezione iberica entrare di diritto nella storia del calcio come una delle nazionali più forti di sempre.

64 commenti:

  1. Francamente ho la pancia troppo piena di questa Spagna, vorrei che la musica iniziasse a cambiare... Però caspita, questi qui fino a quattro anni fa non erano praticamente nessuno (sì avevano vinto un europeo, ma né più né meno di nazionali come la cekia, l'urss, la grecia e la danimarca), e poi hanno fatto incetta di tutto!! Complimenti, e sicuramente a livello di simpatia, per quel che mi riguarda, meglio loro di francia, inghilterra o olanda.. però è il caso di lasciar spazio ad altri adesso, no?
    Eppure, a vedere l'età anagrafica e considerando i futuri sostituiti, saranno ancora tra i favoriti per molto tempo.

    Uff, chiuso il discorso europei speriamo di poter serenamente parlare di Bundesliga senza strascichi della recente delusione..

    Vedevo che si parlava di maglie, di cui sono molto appassionato. Ecco, c'è un marchio che è presente solo in Bundesliga e che veste il Sankt Pauli (recentemente anche il K'lautern): si chiama Do You Football e per la squadra di Amburgo ha sempre sfornato eccellenti ed originali kit (quelli di un paio di stagioni fa mi facevano impazzire).

    Intanto martedì, caro Florian, il Bayern torna al lavoro, esclusi i nazionali, quindi in pratica Alaba e Luiz Gustavo saranno soli a fare torello tra di loro, eheh

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    1. Anche quelle di quest'anno sono belle.
      I numeri non mi piacciono però.

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  2. intanto pensavo che il primo impegno ufficiale per un club di Bundes è il preliminare di uefa dell'Hannover. Ed è snobbando queste partite che si perdono punti nel ranking (un po' come fece lo Stoccarda un anno fa), quindi speriamo che le tre squadre impegnate nei preliminari passino il turno

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    1. L'anno scorso fiducia 0 su Hannover e Mainz.
      Il Mainz è uscito subito, ma l'Hannover è stato spettacolo.

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  3. Una grande Spagna ridimensiona una piccola ma volenterosa Italia. Penso che sia questo un commento onesto circa la finale di ieri. Prandelli è stato bravissimo a centrare una finale con un gruppo non esaltante, sul quale continua a gravare l'ombra dell'ultimo illecito sportivo che ha toccato il calcio italiano. Purtroppo per lui il sonoro 0-4 rimediato contro gli spagnoli è una macchia indelebile per una nazione calcistica che non conosceva un'umiliazione simile dall'1-4 contro il Brasile a Mexico '70.

    La sconfitta dell'Italia accresce le recriminazioni della Germania. Quest'ultima infatti ha ceduto miseramente contro gli azzurri sul piano della concentrazione e della determinazione. Come tutti hanno alla fine ammesso, i tedeschi sono stati letteralmente bloccati dalla paura nei confronti di un avversario il cui nome basta solo ad incutere soggezione. Tuttavia l'impresa piuttosto agevole della Spagna dimostra che una tradizione negativa poco incide quando i valori in campo sono chiaramente diseguali. Questa Germania giovane, immatura, ma al tempo stesso talentuosa, poteva battere un'Italia non trascendentale i cui uomini migliori - da Pirlo a Buffon a De Rossi - erano comunque in fase calante. Una Germania francamente inesistente, imbarazzante nel suo mancato approccio alla partita più importante, ha reso infinitamente più bella una nazionale italiana appena passabile sul piano dei valori assoluti. Di questo non può non rispondere Joachim Loew, il ct dei bianchi, il quale non si è preso la paternità di una sconfitta che gli spetta tutta. Al contrario di quanto si pensava nell'immediato dopogara, le possibilità di un cambio sulla panchina tedesca aumentano di ora in ora. Jogi stesso non pare più convinto di proseguire un percorso che in sei anni non ha portato ad alcuna significante vittoria.

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  4. Questa mattina mi è capitato di leggere alcuni recenti articoli, trovati in rete, del corrispondente italiano in Germania Roberto Giardina. Giardina è un giornalista che conosco bene, in quanto lessi di suo, parecchi anni fa, una molto godibile "Guida per amare i tedeschi", pubblicata da Rusconi. Libro molto apprezzato anche in Germania, tra l'altro.

    Eppure Giardina, che sempre italiano è e non se lo dimentica, negli articoli pubblicati in questi giorni, non è stato dolcissimo di sale con i tedeschi. Segno che qualche problema c'è. Il confronto tra Italia e Germania, che riflette la più ampia antitesi tra mondo nordico e latinità, è qualcosa che trascende il calcio come l'economia ed è difficile stabilire da quale parte si annidi la verità e in quale risieda l'errore. Il pallone ha crudelmente sparso nuovo sale sulle vecchie ferite e adesso è dura per chi volesse adoperarsi per rimettere insieme i vari cocci. Penso che entrambi i contendenti di questa eterna tenzone abbiano un così alto numero di ragioni e di torti che farne la computa sia impresa ardua se non addirittura impossibile. Anche perché nel giudizio finale entra naturalmente in gioco la partigianeria di chi si esprime. L'italiano medio guarderà sempre al vicino tedesco con gli occhi del suo povero connazionale immigrato in Germania per trovare lavoro. Ma il caso ha voluto che io non abbia parenti immigrati, né ragioni che mi spingano a cercare coi tedeschi una nazionalistica "revanche". Come ho già tentato di spiegare, la mia simpatia per quel mondo è qualcosa che è nato innocentemente, per libera scelta, quasi si trattasse di una corrispondenza innata. T'innamori di una fiaba principesca e poi di una maglietta bianca con un buffo aquilotto stampato sul cuore. Poi di un gol di Mueller, e infine d'una bandiera che ti metti a disegnare col pennarello. Sul muro della tua cameretta hai il poster di una squadra che ti emoziona quando la vedi alla tv perché è votata all'attacco, forte, coraggiosa. E al tempo stesso non spocchiosa, ma gentile e capace di schernirsi per le proprie vittorie come Rummenigge, l’unico campione che, intervistato, arrossisce. Ognuno conserva le prime impressioni e a quelle resta attaccato. Negli anni ottanta la Germania (Ovest) era politicamente rappresentata da Helmut Kohl. Io non sapevo nulla di politica, ma quell'omone dalla buffa forma fisica “a pera” mi ispirava simpatia, come la festa bavarese dell'Oktoberfest o i turisti bizzarramente vestiti che ogni anno incrociavo per le spiagge di Ischia. Ho forse colpa se della Germania e dei tedeschi ho conosciuto dapprincipio quest'aspetto bonario e rassicurante e ad esso mi sia legato, trovandovi corrispondenza?

    Certo, col tempo ho scoperto che la Germania poteva significare molto altro. Che la sua storia era sfaccettata, complessa, tragica ed irrisolta come quella italiana. Che tra prussiani e bavaresi persistono rivalità profonde, che richiamano e probabilmente superano in profondità quelle tra un settentrionale e un meridionale d'Italia. Che oggi, poi, nella Germania riunita, non esiste più solo un Sud e un Nord, ma anche e soprattutto un Ovest e un Est. Gli Ossie e i Wessie. Due popoli ancora distinti per mentalità e costumi in una nazione che continua ad interrogarsi sul ruolo riconquistato di grande potenza.

    (1. continua)

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  5. Da quel che leggo i tedeschi di oggi recalcitrano di fronte ad una leadership internazionale a cui fondamentalmente non aspirano e di cui forse temono il peso e la responsabilità. Per anni sono stati abituati ad avere un profilo basso e a stringersi attorno al deutsche mark, vero simbolo nazionale dei Wessie e pegno da pagare per la riunificazione con gli Ossie. Ai tedeschi di oggi l’idea di una “Grande Germania” non piace, preferiscono una “Piccola Germania”. Quando il Vaterland era diventato tabù, si era riscoperta la Heimat, quella Patria che è in primo luogo casa tua.

    L'ho presa molto lunga per spiegare come ciò che Roberto Giardina ci racconta, ovvero di una Germania frenata nel calcio come nella politica dalla paura, abbia una lunga storia alle spalle. E ragioni che chi conosce la storia di questo popolo non può non disconoscere. I passaggi laterali di Schweinsteiger sono i piccoli passi della Kanzlerin o i piccoli risparmi del tedesco medio, di fronte al quale si erge ancora una volta maestoso e ingombrante il "pericolo latino". La sua dissennatezza, la sua imprevedibilità, capace in ogni momento di farti gol come di mandare la tua impresa sul lastrico. La Germania non si fida e per questo non osa. E' bloccata, arretra, un passo avanti e due indietro. Fugge le sue responsabilità e così anche il sogno europeo svanisce. Il calcio è una metafora della vita. In una brutta serata per la Germania, Merkel e Loew sono sembrati essere la stessa persona. Hanno cercato entrambi di parare al centro, ma sono stati infilati da un gioco di ali. Questi latini...


    PS: Allego un paio di articoli di Roberto Giardina, scritti per QN.

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  6. Balotelli fa piangere Berlino E' la maledizione azzurra

    Lo sconforto dei tedeschi travolti. Complesso di inferiorita

    Roberto Giardina
    BERLINO

    NE SONO uscito vivo. Ho visto l'Italia vincere circondato da mezzo milione di tedeschi in sandali e calzini bianchi, e calzoncini corti. Quelli senza calzini, erano le mogli, le compagne, non meno sicure che questa volta die Flucht, la maledizione azzurra, non avrebbe prevalso. Erano cominciati a giungere a metà pomeriggio, sole tiepido, forse pioverà, forse no, sulla fanmile, il miglio dei tifosi, sulla 17 Giugno, il viale nel cuore di Berlino. Due ore prima del fischio d'inizio hanno dovuto chiudere le vie d'accesso: non ci stava un calzino di più.

    LA PARTITA è cominciata con l'inizio della Blaue Stunde, che sarebbe l'ora blu, l'inizio del tramonto senza fine, da queste parti al nord. E all'inizio del secondo tempo si sarebbe potuto ancora leggere il giornale. E lo schermo nella luce un po' sbiadisce. Ma che importa. Quel che conta è stare insieme e battere gli azzurri. Sei minuti, e il primo urlo. Buffon perde la palla, mai successo, è il segno che il destino gioca per Frau Merkel. Due, tre occasioni sempre per i bianchi. È fatta, urla una donna da qualche parte attorno a me. E arriva la zuccata di Balotelli, e il silenzio cala su questo stadio stretto e lungo un miglio. Balotelli segna e si denuda, e sul grande schermo vedo una signora piangere. Die Flucht, che c'è da fare? Non lottano contro undici italiani, ma contro il fato. Il rigore nel recupero, mi guardano male, ci sperano tutti. Ma è solo un'ultima beffa.
    È un groviglio della storia questo luogo, dalla Grande Guerra, a Hitler, e alle nostre spalle, la Siegesaule, la colonna della vittoria sormontata da un angelo dorato è fatta con i cannoni presi ai francesi nel 1870. E da qui nel 1813 passò Napoleone diretto a Mosca, verso la disfatta. Un luogo adatto al trionfo degli azzurri. Paragone retorico, ma non è colpa mia. Un lungo striscione cercava di esorcizzare il passato: «Schluss mit spaghetti, es lebe Schnitzel», basta con gli spaghetti, viva le cotolette. Ma non ha funzionato. I mille ristoranti italiani di Berlino, veri o fasulli, continueranno a fare buoni affari.

    SUL GRANDE schermo contro la Porta di Brandeburgo, e altri cinque schermi disseminati lungo il percorso, tra chioschi di würstel e di hamburger, e di birra, tanta birra. Vorrei non scrivere luoghi comuni, ma che ci posso fare se questa è la realtà, anzi lo era. Buffon alza la coppa, e nessuno beve più, le bandiere si arrotolano, e si sfolla. Ce l'hanno con se stessi, i connazionali di Frau Angela che costringe l'Europa con il piattino in mano a implorare i suoi euro.

    «È COLPA nostra - ammette il mio vicino sulla destra -, perché abbiamo il complesso dell'Italia? Noi eravamo i migliori». Si chiama Heribert, metà del nome in comune con me, e null'altro, almeno questa sera. Io festeggio, e lui si rammarica. «Se avessimo giocato come sempre, avremmo vinto, ma con l'Italia ci dimentichiamo di giocare come sappiamo. Abbiamo paura». Un tedesco non ha paura, e se ce l'ha, è giusto che perda. «La prossima volta andrà meglio», cerco di mostrare fair play. Heribert neanche mi risponde.


    da La Nazione

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  7. La lezione del campo

    Spagna o Italia, perde la Germania. Non sono io a consolarmi, sono loro ad arrabbiarsi. Nella ex Germania Est in maggioranza hanno fatto il tifo per noi, nel ricco ovest per loro, e nessuno spiega il perché

    di Roberto Giardina


    Kiev, 2 luglio 2012 - Spagna o Italia, perde la Germania. Non sono io a consolarmi, sono loro ad arrabbiarsi. Nella ex Germania Est in maggioranza hanno fatto il tifo per noi, nel ricco ovest per loro, e nessuno spiega il perché. Hanno vinto i rossi, e ha prevalso il modello del sud, peccaminoso, e sprecone visto da nord. E qui ci si chiede perché prevalgono loro, i latini, e noi, i virtuosi nordici restiamo al palo? I giornali della domenica in Germania sfiorano ognuno il chilo, densi di masochismo.

    Come siamo riusciti a perdere quel che era già nostro, la coppa d´Europa? E perché l´Europa ci scippa i nostri risparmi? Sempre a causa di un latino, sia Pirlo o Fabregas, Rajoy o il professor Monti. "Per il titolo ci mancano le personalità", spiega Günter Netzer, campione del passato che, tanti tanti anni fa, sconfisse l´Inter per 7 a 1. "I nostri trainer prediligono l´uniformità e strangolano sul nascere l´iniziativa individuale. Così non crescono campioni fuori della norma". Netzer sulla "Bild am Sonntag" si limita allo sport.

    Ma sulla "Frankfurter Allgemeine" si va oltre: perché il calcio dovrebbe essere diverso dal resto della società? In Germania mancano i Leitwölfe, che non sono i lupi mannari ma i capibranco, quelli che sanno guidare il gruppo nella tormenta e condurlo in salvo. "Noi non abbiamo un geniale maestro del gioco come Pirlo, e un folle come Balotelli non sarebbe mai stato accolto nella nazionale". E la geometria calcistica degli iberici irrita con la logica matematica che prevale sui muscoli. Gli originali, gli strambi, e chi non rispetta sempre le regole vengono messi da parte. Nel calcio, e altrove.

    Ieri c´era un Willy Brandt che sorprese inginocchiandosi nel ghetto di Varsavia. Ero a due passi, e sono sempre convinto che il gesto non fosse premeditato. E c´era un Helmut Kohl che, contro tutti i pareri dei tecnici, bruciò miliardi di Deutsche Mark per riunificare la Germania. È stata una coincidenza, ma venerdì, il giorno dopo la sconfitta contro gli azzurri la terza pagina della Süddeutsche Zeitung portava il titolo "Tu non dovresti permetterti". Cioè in Germania è tutto proibito: "Come i tedeschi si privano della libertà". Il paese è diventato una giunga di cartelli con "Verboten". C´è sempre un motivo per essere contro. I passaggi da 40 metri sono da evitare perché si può perdere la palla. Meglio investire in patria all´interesse dell´1 %, che rischiare sulla visione degli Stati Uniti d´Europa.

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    1. Ho trovato molto importante la disamina del grande Gunther Netzer. Come scrissi all'inizio di questi europei, alla nazionale tedesca oggi manca un leader. Schweinsteiger, tra l'altro poco a poco fisicamente, ha completamente fallito anche sul piano nella personalità. Un leader in mezzo al campo capace di caricarsi sulle proprie spalle una squadra in difficoltà può essere determinante.
      Un momento che non mi dimenticherò mai fu durante l'esordio della Germania Ovest ai mondiali dell'86. Incontriamo l'Uruguay in una giornata di caldo asfissiante e i nostri avversari si portano in vantaggio. La Germania sbanda, è alle corde, incapace di raddrizzare il risultato. La situazione col passare dei minuti si fa talmente disperata che sul finire della gara Beckenbauer è costretto a rischiare Rummenigge, lasciato in panchina per problemi fisici. Il capitano entra in campo e - non lo dimenticherò mai, al pensiero mi viene ancora adesso la pelle d'oca - fa un gesto col braccio ai compagni, come a dire: "Coraggio, andiamo avanti!" Da quel momento la Germania si trasforma, la manovra diventa più incisiva e alla fine con Klaus Allofs raggiunge l'agognato pareggio.
      Ecco, Rummenigge non era solo uno straordinario attaccante. Era, soprattutto negli anni della maturità, un vero leader, il simbolo della Germania calcistica. Una figura del genere ci manca. Tremendamente.

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  8. Grazie ancora Floran, davvero interessanti queste analisi. Si guarda io a questo punto spero che i Tedeschi mantengano un profilo un po' più basso sia in politica sia nel calcio, dove magari potrebbero sorprendere come vinsero come con l'Amburgo o il Borussia che non molti se l'aspettavano. O i buoni successi del Gladbach costruiti con una squadra molto operaia e che non faceva letteralmente tremare l'Europa.... Ecco quindi magari anche in politica avere un profilo un po' più basso, dire si quello che si deve ma anche ammorbidirsi un po' senza certo vendersi o diventare molli, ma un po' meno prendendo le cose di petto diretto. Perché abbiamo visto che quando ti sono tutti contro è pesante. Forza ora speriamo che il calcio di Club non risenta troppo di questo europeo...

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    1. Max, è questo il problema. I tedeschi potevano mantenere un profilo basso, tenersi il deutsche mark e vincere di soppiatto 3 coppe del mondo quando erano un nano politico e la scena internazionale era dominata dagli USA e dall'URSS. Adesso non è più così, il mondo è diventato unipolare e la Germania, senza la quale l'Europa non si fa, è chiamata ad un ruolo di responsabilità, di guida. Ma per questo bisogna scrollarsi la paura del futuro e cercare non solo la stabilità, ma un guizzo creativo, quello che è pure mancato agli uomini di Loew.

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  9. Il Bayern molla Nerlinger e prende Sammer!


    http://www.bild.de/sport/fussball/christian-nerlinger/gefeuert-sammer-neuer-bayern-sport-direktor-24958000.bild.html

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    1. E' una grande sorpresa.

      Anche perchè credo Sammer avrà più voce in capitolo rispetto a quanta ne aveva Nerlinger..

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    2. CALCIO, GERMANIA: SAMMER NUOVO DS DEL BAYERN MONACO

      Matthias Sammer sostituirà Christian Nerlinger e sarà il nuovo direttore sportivo del Bayern Monaco. Lo afferma il quotidiano tedesco Bild nella propria edizione online. Sammer ha lasciato l'incarico di ds della federcalcio (Dfb) rescindendo il contratto valido fino al 2016. Secondo il giornale, la svolta attuata dal Bayern è la diretta conseguenza della seconda stagione consecutiva chiusa senza nemmeno un trofeo.

      http://sport.repubblica.it/news/sport/calcio-germania-sammer-nuovo-ds-del-bayern-monaco/4190206

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  10. Avete letto i giornali? E' un mare di ringraziamenti per Prandelli e per un Europeo considerato comunque superiore alle attese. Il Giornale sottolinea: l'importante era battere la Germania, ed in effetti lo share televisimo dimostra che la semifinale degli azzurri è stata maggiormente seguita della finale contro gli spagnoli. A dimostrazione di come questo torneo si sia caricato di significati extrasportivi.
    Ma riflettendoci bene l'Italia esce con le osse rotta da un Europeo che poteva davvero vederla come protagonista. Una sconfitta in finale per 4-0 è un'umiliazione che non si può cancellare derubricandola ad incidente di percorso. Le cronache testimonieranno che l'Italia ha battuto la Germania in semifinale con un punteggio di misura (quindi nulla di trascendentale, visto oltretutto i trascorsi tra le due squadre) ed è crollata miseramente in finale. Perdere 4-0 è un cappotto, è umiliante, roba da non potersi guardare, una macchia che resterà indelebile sugli almanacchi del calcio. Quelli che ancora si sollazzano per le due pizze alla Germania, pardon alla Merkel, fra qualche tempo, quando magari anche il clima politico sarà cambiato, avranno di questo Europeo un gran brutto ricordo, se vogliamo ancor più brutto dei tedeschi, che perdendo di misura contro gli italiani si sono risparmiati una probabile massacro contro le furie rosse.
    Sembra proprio che ride bene chi ride ultimo. Tre giorni fa campeggiava l'immagine di un Balotelli a torso nudo che prometteva di segnare quattro gol alla Spagna. L'ultima istantanea vede invece un Balotelli accasciato a terra, in lacrime, dopo aver preso lui i quattro gol dalla Spagna. C'è una giustizia in tutta questa giostra di emozioni? Io credo di sì. Anche la Germania, adesso, però, faccia i suoi "compiti a casa"...

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  11. Florian, davvero tu avresti preferito uscire con l'Italia piuttosto che essere battuto dalla Spagna?

    Credo che non ci sia paragone tra l'europeo della Germania e quello dell'Italia.

    Gli azzurri sono parti come outsider. Sono arrivati in finale, battendo Inghilterra e Germania, due rivali storiche. Poi hanno perso, straperso contro i più forti del mondo.

    La Germania è partita come favorita. Non perdeva da due anni. Ha superato brillantemente il girone ma alla prima avversaria con personalità si è sciolta come neve al sole.

    Gli azzurri, pur straperdendo, in finale ci sono arrivati.
    La Nationalmannschaft no.

    Cruda realtà.

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    1. Koepke, ho cercato di ragionare come potrà fare chi tra qualche anno sfoglierà un almanacco. Tu sai bene che alla fine contano i numeri e quelli solo. La Germania di secondi posti ne ha collezionati così tanti che uno in più avrebbe tolto qualcosa e non aggiunto. L'Italia porta a casa una finale che si è risolta in un massacro, è probabilmente il peggior risultato conseguito nella sua storia. C'è davvero poco da festeggiare e molto da piangere.

      Resta il fatto, come ho scritto, che anche la Germania deve fare adesso i suoi "compiti a casa".

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    2. Preciso: io avrei preferito andare in finale (e magari perderla) in virtù di un unico motivo, che quella sconfitta sarebbe stata comunque consequenziale ad una vittoria "storica" contro la "bestia nera" italiana.

      Ma qui sta il punto: la semifinale italotedesca avrebbe acquisito una certa rilevanza storica, per gli amanti delle statistiche, solo se l'avesse vinta la Germania. Avendo vinto l'Italia si è rispettata una tradizione ad essa favorevole, dunque è rimasto tutto inalterato.

      Come a dire: non è il cane che morde l'uomo a far notizia, ma l'uomo che morde il cane. Morale della favola: se Atene (la Germania) giustamente piange, Sparta (l'Italia) non può ridere. Non può ridere affatto.

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    3. io la vedo come Koepke.
      Molti pensavano che la nazionale italiana avrebbe avuto addirittura difficoltà a qualificarsi alla fase finale, vittima di squadre come Serbia e Slovenia (che ben avevano figurato in Sudafrica). Invece poi ha dominato il girone, 8 vittorie e 2 pareggi.
      Nella fase finale, la maggioranza aveva dubbi sul fatto che riuscissero a superare il girone. Poi alla fine sono addirittura arrivati in finale. E con la rosa, probabilmente, più scarsa degli ultimi 20-30 anni.
      Per me, che ho sempre creduto in questa squadra, era un successo arrivare tra le prime 4. Vincere la semi (che fosse contro la Germania o contro l'Olanda, per quanto mi riguarda, non era importante) era un qualcosa in più, forse nemmeno il più ottimista ci avrebbe creduto. Poi beh...vincere addirittura la competizione sarebbe stato davvero troppo forse. E comunque la batosta è arrivata soprattutto grazie al fatto che l'ultima mezzora è stata giocata in 11vs10. Prima l'Italia, pur con fatica, era più o meno in partita. E nonostatne tutto i 4 gol di scarto per me son davvero esagerati.

      Poi oh, ognuno ha le proprie opinioni sportive, ci mancherebbe. Però personalmente preferisco arrivare il più in fondo possibile, anche rischiando di prendere batoste.

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    4. Maik, la Germania se i secondi e i terzi posti valessero qualcosa sarebbe nel calcio la nazione numero uno in Europa. Purtroppo non è così. Se io fossi un tifoso italiano darei più peso alla sconfitta per 4-0 contro il Brasile che non alla vittoria per 2-1 contro la Germania. Beccare una scoppola del genere è inaccettabile, i tedeschi contro gli spagnoli al top della forma hanno perso per due volte ma solo per 1-0.

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  12. Si io dico un'altra cosa ancora :) sarebbe stato meglio stare dall'altra parte del tabellone, non incontrare la Grecia per non fare schierare tutta l'Europa ipocrita contro, perdere tranquillamente un 2-0 contro la Spagna e poi stare a vedere la Finale di ieri. Insomma questa Italia la Germania non la deve incontrare più meglio tenere un occhio a cosa fa nei gironi del mondiale e andare in Brasile solo se l'Italia non si qualifica.... :) :) se no starsene a casa come i miei amici Scozzesi che si dichiarano i Tifosi più felici del Mondo secondi a nessuno. Ogni competizione se la guardano ad casa, e godono dei loro cugini che partono dicendo di voler vincere epoi :) :) No no dai ragazzi scherzo :) :) certo meglio andare, però è anche vero secondo me quello che dice Florian.... Si i tifosi azzurri la menano per l'ennesima batosta data alla Germania ma quello che resta e la finale con il risultato più ampio nella Storia dei Mondiali e degli Europei. Si OK hanno giocato in dieci 30 Minuti ma allora c'era anche un rigore netto non dato quando erano ancora 2-0.... Insomma una brutta figura dopo un buon Europeo. Poi adesso è impossibile prevedere come i giornali rivolteranno il tutto, certi sono con Prandelli altri contro, in puro stile nostrano presto ci sarà un tutto contro tutti. Un'ultima battutaccia: ieri a Roma hanno arrestato dei tifosi Azzuri che guardavano la partita sventolando la bandiera con la Svastika. Il Giornale è già inferocito e ha già fatto un bel articolo.... :) :) :) Poi ieri si era scagliato su Monti che non cantava l'inno ma anche dei lettori avevano scritto che non c'entrava nulla.... Una cosa che mi rincuora è che un sacco di gente si registra al sito del Giornale per poi dire che quello che scrivono sono cretinate. Io ho letto molti dei loro articoli purtroppo in questo Europeo e mi hanno fatto girare, ma certo non mi registro a nessuno di quei giornali per scrivere quanto fanno pena. E adesso per un po' me ne torno al bild.de dove a aprte le ragazze in vestiti succinti ci sono articoli di spessore molto superiore (O neanche troppo):) :) :)

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    1. Anch'io dissi sin dall'inizio che incontrare una Grecia pur debole sarebbe stata una iattura. Alla fine però ognuno ha avuto quanto meritava. Noi siamo stati castigati dagli italiani perchè abbiamo avuto paura di loro, e questi ultimi sono stati massacrati dagli spagnoli perchè li avevano offesi con la storia del "biscotto". Poi se uno va fiero per aver preso 4 pappine peggio per lui. Ho l'impressione che fra qualche tempo non ne sarà più tanto fiero.

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  13. Boh non capisco. Tanto vale rimanere a casa allora e non rischiare.
    Come fai a dire che è meglio non arrivare in finale che perderla, anche se in questo modo? A me che si sia battuta la Germania in semifinale o che ci fosse qualsiasi altra squadra del continente, è cambiato veramente poco. Certo, fa sorridere o anche ridere che ancora una volta i tedeschi, ma poi finisce lì. Non è certo una mostrina in più da esibire in giro per il mondo.
    Però fatico a credere che non ti sarebbe importato di arrivare in finale, pur perdendola. Poi che conti solo chi vince è ovvio, come è altrettanto ovvio la Germania ha tanti secondi/terzi posti da poterli vendere e quindi sarebbe cambiato poco. Ma insomma...la finale è pur sempre la finale.
    E mi ricollego a Koepke...bisogna anche vedere come ci si arriva in finale.
    La Germania era la candidata numero 1 alla vittoria finale. Era accreditata da tutti, e vederla in finale era quasi il minimo. Quindi, volendo, è un piccolo fallimento per i tedeschi.
    L'Italia, come già detto, è arrivata agli europei di certo non tra le favorite, fondamentalmente è una squadra "scarsa". Molti pronosticavano come traguardo massimo i quarti. Quindi credo sia un grande traguardo essere arrivati addirittura in finale, pur perdendola. Poi la finale è una partita a sé. Son sicuro che se la rigiocano, 8 volte su 10 vince la Spagna ma di certo non con quel punteggio.
    Non vado di certo fiero del passivo rimediato, ma di sicuro son contento di come la squadra abbia giocato e del traguardo raggiunto (ripeto, impronosticabile dopo lo scempio sudafricano).

    PS. per perdere una finale bisogna giocarla.

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    1. Devo contraddirti. Favorita numero uno era data da tutti la Spagna. Per la seconda piazza si diceva l'Olanda fino a quando non ha fatto vedere in che pessime condizioni era arrivata a questo Europeo. Dopo veniva la Germania, che poi ha sopravanzato gli olandesi e veniva considerata probabile finalista contro gli spagnoli.
      Circa arrivare o meno in finale mi pare di aver chiarito il mio pensiero. Meglio secondi che terzi, è lapalissiano... ma se si arriva secondi perdendo per 4-0 qualche dubbio ti viene. Anche perchè tra medaglia d'argento e medaglia di bronco c'è poca o punto differenza. Ovvio che il mio è un ragionamento a posteriori. Quindi è ovvio che si debba sempre rischiare.
      Però attenzione, una finale persa comporta molto più di una finale non raggiunta quello che potremmo definire "karma negativo". E i tedeschi purtroppo ne sanno qualcosa, visto che negli ultimi 15 anni hanno perso (quasi) tutto quello che potevano perdere.
      Circa il fallimento dei tedeschi in questo torneo non sarò certo io a negarlo. L'ho detto anzi con forza. E chiesto pure la testa dell'allenatore.
      Però è un fallimento anche per l'Italia. Perchè per quanto meno attrezzata che in altre occasioni, un top team punta sempre al massimo risultato e qualche volta lo ottiene anche senza meritarlo. In questo caso Prandelli ha gettato al vento quanto di buono aveva ottenuto dando fiducia ad un undici che per sua stessa ammissione non ne aveva più. Alla fine di tutto rimane un 4-0 senza appello... e per un 4-1 subito dal Brasile dopo la partita del secolo, nel 1970, ricordati che per Valcareggi & Co. ci furono i pomodori...

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  14. Si quello che poi adesso tutti cercano di far dimenticare non è tanto la storia del biscotto quanto che Venerdi e Sabato, gasati dalla vittoria sulla Germania, i vari Media tra un insulto alla Germania e l'altro, gonfiarono questa Nazionale senza limite, tanto che pure alcuni giornalisti Spagnoli invitati alla RAI un po' pressati ammettevano che l'Italia era adesso favorita e che erano gli Spagnoli adesso ad aver paura. Mentre i giocatori iberici, si avranno fatto di tutto per non sottovalutare l'Italia, ma probabilmente erano consci della loro forza, anche se erano stati criticati per un gioco troppo di passaggi, non cambiarono una virgola e alla fine si ritrovarono gia sul 2-0. Quindi certo gli Azzurri hanno fatto molto più di quanto dovevano, e non hanno di che rimproverarsi in generale, chi secondo non deve andare fiero è proprio la categoria di giornalisti Italiani che prima rompe giorni con il Biscotto poi aizza contro la Germania e in favore della Grecia per scopi politici, poi dice che l'Inghilterra è avversario facile ed era peggio trovare l'Ucraina, poi aizza ancora contro la Germania, poi continua a beccare la Germania e pompa l'ego degli Azzurri all'infinito, e poi si ritrova a commentare una finale che è molto chiara. Poi sul valore globale dell'Europeo ci sarà spaccatura e liti accuse etc, e di tempo ce ne sarà che tanto le partite di qualificazioni non interessano molto in Italia: ebbero uno share bassissimo anche dopo il Mondiale vinto, quindi figuriamoci adesso....

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    1. In Italia credevano tutti al "miracolo" contro gli spagnoli. Tant'è vero che dopo il brusco risveglio stamattina alcuni giornali hanno parlato di "illusione". Illusione di poter farcela, ovvero.

      Io continuo a pensare che finchè il mondo del pallone non si sarà liberato delle attuali "scorie" politiche non si riuscirà a valutare questo europeo nella maniera più obiettiva.

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    2. "chi secondo non deve andare fiero è proprio la categoria di giornalisti Italiani"

      figurati che io sono indeciso se sia peggio la classe politica italiana o i giornalai (rende meglio). Questo per farti capire la scarsa considerazione che ho di questi qua.
      Da un certo punto di vista è anche capibile (non condivisibile), visto che devono vendere e si vende solo in un certo modo. Però da un fastidio incredibile lo stesso. Sia in ambito calcistico che non.

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  15. Germania, polemica sull'inno


    Metà Germania si è scagliata in queste ore contro i giocatori che non cantano l'inno tedesco prima delle partite. Anche all'Europeo si è ripetuta la stessa storia: giocatori di origini turche o polacche come Mesut Ozil o Lukas Podolski hanno preferito rimanere in silenzio durante l'esecuzione, irritando i tanti tifosi tedeschi.

    Il contrasto in semifinale con gli Azzurri, che invece cantavano Fratelli d'Italia tutti in coro, è stato netto. "Che i giocatori cantino l'inno è una questione di educazione. Non stanno giocando per loro stessi ma per la squadra nazionale tedesca. E' abbastanza vergognoso che si debba discutere di questo. I giocatori dovrebbero saperlo", ha detto olker Bouffier, primo ministro dell'Hessen.

    E Beckenbauer rivela: "Nel 1984 costrinsi i giocatori a cantare l'inno. Così abbiamo vinto poi nel 1990".

    02 luglio 2012


    http://sport.tiscali.it/feeds/12/07/02/t_11_902322.html

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    1. Il sito della Bild ha lanciato un referendum al riguardo a cui hanno risposto finora oltre 77mila persone. Per il 78% dei partecipanti ai giocatori della nazionale deve essere imposto il canto dell’inno prima della partita, come proposto da alcuni politici.

      La notizia è riportata qui:
      http://www.blitzquotidiano.it/sport/bild-calciatori-germania-cantano-inno-1291102/

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    2. Qui l'articolo originale sulla Bild:

      http://www.bild.de/politik/inland/nationalmannschaft/riesen-wirbel-um-unsere-nationalhymne-24948084.bild.html

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  16. Si quella dell'inno è una questione spinosa..... neanche a me è piaciuto che non l'abbiano cantato c'è però da dire che non Podolski, Özil, Khedira, Boateng e compagnia non lo avevano mai cantato e mica erano allßesordio in questi Europei.... perö la polemica arriva adesso dopo la sconfitta contro l'Italia. Certi problemi andrebbero affrontati a monte; penas poi come sono fortunati gli Spagnoli il loro inno non ha parola , quindi non lo devono imparare e l'inno non rischia di dire cosa antiquate bellicose o minacciose come purtroppo molti inni di Nazioni attuali... Almeno l'inno Tedesco attuale non corre questo rischio visco che è volutamente molto pacato anche nel contenuto e nel messagio, proprio memore degli errori del passato.

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    1. Comunque la sconfitta dell'Italia mi sembra stia risvegliato animi che si erano un po' troppo sopiti. E questo è un bene.

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  17. Si si quello è vero molti di questi giocatori non ci tengono gran chee devono capire quanto vogliono e possono dare in futuro. Mentre sui tifosi dico che tutto sommato bella figura, grandi presenze, discreto tifo con tanto di coro durato 2-3 minuti di fila all'inizio del secodno tempo sotto 2-0 con l'Italia. Quindi diciamo tra i tifosi rimane la maggioranza di tifosi veri e non di turisti né presenza rilevante di gente che va a far casino. Buono anche che in linea alle edizioni precedenti ci siano stati tanti "Public viewing" nelle piazze e soprattutto a partire dalle prime parite e non solo da quarti o semifinali.

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  18. Bisogna chiedersi due cose:

    Perchè non lo cantano? e..non hanno forse scelto la Germania per comodo?

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  19. Kicker - Rangliste des Deutschen Fussballs 2012


    Torhüter

    Internationale Klasse: Manuel Neuer (Bayern München)
    Internationale Klasse: Marc-André ter Stegen (Borussia Mönchengladbach)
    Internationale Klasse: Ron-Robert Zieler (Hannover 96)
    Internationale Klasse: Bernd Leno (Bayer Leverkusen)
    Internationale Klasse: Roman Weidenfeller (Borussia Dortmund)

    Im weiteren Kreis: Diego Benaglio (VfL Wolfsburg)
    Im weiteren Kreis: Oliver Baumann (SC Freiburg)
    Im weiteren Kreis: Sven Ulreich (VfB Stuttgart)
    Im weiteren Kreis: Tim Wiese (Werder Bremen)
    Im weiteren Kreis: Simon Jentzsch (FC Augsburg)
    Im weiteren Kreis: Thomas Kraft (Hertha BSC)
    Im weiteren Kreis: Michael Rensing (1. FC Köln)

    Blickfeld: Jaroslav Drobny (Hamburger SV)


    PS: Che dici Koepke, apriamo un nuovo post?

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  20. Si Florian, nel pomeriggio apro un nuovo post sempre sulla nazionale. Poi si torna a parlare di Bundes.

    Commento sulla classifica di Kicker:

    Zieler e Weidenfeller non sono Internationale Klasse.
    Il Benaglio degli ultimi due anni vale Drobny, non di più.

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    1. Considerare Neuer "internationale klasse" significa anteporgli in una classifica ideale Iker Casillas e Buffon. Oggi forse è così, ma i mezzi per diventare "weltklasse" Neuer ce li ha.

      Per il resto, come è possibile che il n.2 della nazionale venga riposto addirittura in una classe inferiore e complessivamente al nono posto tra i portieri tedeschi? Forse Loew gli ha concesso una fiducia eccessiva? Purtroppo qui non me la sento di esprimere un giudizio perchè non conosco bene la Bundesliga attuale come voialtri del blog.

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    2. Errore mio, effettivamente la 'rangliste' comprende anche il grado 'weltklasse'.

      E Neuer c'è già abbondantemente.
      Quindi in totale disaccordo con Kicker in questo.

      Wiese non è un campione. Buon portiere con ottimi picchi, ma non un campione.
      E' stato portato per questioni di anzianità non perchè sia superiore a Leno e ter Stegen.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. Invece per me Kicker ha fatto bene a tenere per il momento Neuer nell'IK. Come valore è potenzialmente un WK però finora non ha vinto nulla, proprio zero, e l'aver conseguito delle vittorie importanti o meno alla fine conta nella valutazione complessiva di un calciatore.

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  21. Nella formazione ideale della Gazzetta non c'è neanche un giocatore della Germania, ma secondo me al posto di Sergio Ramos poteva tranquillamente andare Lahm.

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  22. Alla fine della fiera mi viene da pensare una cosa (che in realtà già temevo e che dimostra che il carattere tipicamente teutonico che permeava le squadre del passato non esiste più): la Germania non ha perso l'Europeo giovedì scorso, ma la sera del 19 maggio

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    1. Anch'io avevo questo timore Green, però ti avrei dato ragione se fossero usciti ai gironi.

      Invece hanno battuto Olanda e Portogallo, oltre che alla più abbordabile Danimarca.

      Quindi secondo me la finale di Champions ha condizionato relativamente la semifinale di giovedì scorso..

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    2. Vero, il girone è stato un percorso netto, meglio della Spagna e con avversari più difficili. Però già durante quelle partite (per non poarlare delle amichevoli) esprimevamo alcuni dubbi sullo stato psico-fisico dei nostri, affermando talvolta che il risultato era l'unica cosa veramente positiva.
      Ad ogni modo piangersi addosso è inutile, e già a settembre si ricomincia, presumo con una goleada alle Far Oer e una vittoria agevole in Austria (e mettiamoci pure l'amichevole di lusso con l'Argentina, partite in cui è sempre antipatico perdere pur contando quanto il 2 di picche). Con Loew in panchina?

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    3. Caro Green, in parte ti dò ragione in parte no. Sicuramente la Germania all'Europeo ha pagato una scarsa forma fisica. Colpa delle tante partite giocate quest'anno dai bavaresi, ma anche di Loew che evidentemente non ha fatto preparazione e scelte tecniche adeguate.
      Tuttavia, riguardo alla semifinale, è subentrata una paura "tutta italiana", davvero inaccettabile visto che la compagine di Prandelli era una buona squadra e niente più!
      Riguardo Loew, sinceramente mi auguro che vada via. Si è dimostrato troppo molle e permissivo coi suoi giocatori, che in pratica hanno fatto quanto hanno voluto. Pensa che prima di incontrare il Portogallo, nella partita d'esordio, il nostro Boateng aveva pensato bene d'andare a letto con una prostituta! E Loew l'ha fatto giocare comunque. Pensa cosa sarebbe accaduto se in panchina ci fosse stato Schoen o Beckenbauer...

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    4. Complimenti a Boateng per la sua grande professionalità, e a Loew per il polso utilizzato in tale circostanza... bravi bravi...

      Sempre bello vedere giocatori che, se non fosse per i piedi buoni (e a volte nemmeno quelli), di mestiere farebbero il barbone, e invece se la spassano in barba alle regole sulla vita da atleta. Vabbè, qui il discorso è molto più complicato e c'entrano i tifosi stessi

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    5. e non entro in merito al discorso morale sull'andare con le signorine dei lampioni...

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  23. A proposito di portieri, sono curioso di vedere cosa farà Adler all'Amburgo

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    1. Anch'io.
      Bisognerà vedere se tornerà ai 'vecchi' livelli.

      In tal caso si tornerà ad avere un secondo di grande livello in Nazionale.

      Anche se, i vari Leno e ter Stegen crescono alla grande..

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    2. In quel ruolo siamo ultra coperti, anzi verrebbe da dire peccato che il regolamento preveda l'utilizzo di un solo portiere...

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    3. Scusate la mia ignoranza in merito, ma ad Adler cos'è successo da perdere tanta considerazione?

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    4. Scusa Green, perchè dici che siamo ultracoperti nel ruolo di portiere? Se a Neuer viene un raffreddore, chi va in porta? Se il secondo è Wiese, che il Kicker non considera di valore internazionale mi pare che stiamo messi maluccio. D'altronde Zieler non deve aver particolarmente convinto Loew e ter Stegen nella sua prima partina in nazionale si è preso 5 pappine dagli svizzeri. Non proprio incoraggiante, ne converrai.
      Se penso che abbiamo avuto riserve del calibro di un Burdenski, di uno Stein, di un Immel, di un Koepke, di un Kahn...

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    5. ... e mi sono dimenticato di Aumann, uno dei miei vecchi beniamini!!

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    6. Naturalmente il confronto col passato vede i giocatori presenti uscirne sconfitti, però comparandoli con i secondi, terzi ecc.. portieri attuali delle altre squadre mi sento di dire che la Germania è quella messa meglio, o comunque tra le prime. Oltretutto essendo giovani hanno ancora un ampio margine di miglioramento. E' vero, ter Stegen ha preso 5 gol da una modesta comagine, però lì è tutta la squadra che non ha funzionato, e l'ottima stagione con il club non può essere cancellata.
      Diciamo che sono abbastanza fiducioso circa il discorso portieri, anche per un discorso anagrafico.
      Sarei più preoccupato di trovare un terzino (di ruolo, non adattato!!) che possa fare il paio con Lahm. E qui mi sembra più dura...

      Riguardo Adler, titolarissimo sino ad un infortunio. Quindi sostituito egregiamente da Leno che gli ha di fatto soffiato il posto

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    7. Spero che Adler ritorni il buon portiere che era. In quel caso, mi sa, che il vice-Neuer sarebbe lui.

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  24. Sulla gestione Boateng io invece credo Löw sia stato perfetto.

    Lui ha sbagliato, Löw gli ha imposto di fare le sue scuse a tutta la squadra e ha detto chiaro e tondo che avrebbe dovuto farsi perdonare e riguadagnare il rispetto in campo.

    Ed infatti Boateng è stato pressoché perfetto sia contro il Portogallo che contro l'Olanda..

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  25. Ragazzi, vi voglio segnalare una cosa che nulla ha a che vedere col calcio ma comunque interessante per chi come noi ama la Germania.


    Stasera su RaiUno mandano in onda, in prima serata, una serie poliziesca tedesca dal titolo "Last Cop - L'ultimo sbirro". A quanto pare ha avuto molto successo in patria e la Rai sembra puntarvi parecchio. Io ho visto il trailer, letto qualche articolo online e ne sono rimasto incuriosito.

    http://www.youtube.com/watch?v=uwPgGAQNMeM

    http://www.tvblog.it/post/41747/last-cop-l-ultimo-sbirro-raiuno-serie-tv-episodi

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    1. Non lo sconoscevo, grazie per l'informazione...

      Per quanto mi riguarda, ai primi due posti per le migliori serie tv tedesche si piazzano Derrick e Cobra 11

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    2. Eh, il vecchio Derrick... quante ne ho viste!!

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  26. Questo è un blog che verte sul calcio tedesco, ma anche su tutto ciò che riguarda la cultura e le città tedesche..

    Quindi hai fatto benissimo a segnalare Florian.

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