martedì 19 giugno 2012

Il Bayern cerca Guardiola per il 2013


Secondo SportBild il Bayern starebbe cercando di portare a Monaco l'ex allenatore del Barcellona Guardiola per la stagione 2013 - 2014.

Sempre secondo il giornale tedesco ci sarebbe già stato un incontro tra Guardiola e Nerlinger.

Cosa ne pensate? E' il nome giusto per far tornare una squadra tedesca in cima al mondo?
Cosa potrebbe portare al calcio tedesco?

19 commenti:

  1. Io sarei favorevolissimo.
    Certo, devono comprargli i giocatori, ma potrebbe davvero esssere l'allenatore giusto per tornare a vincere in Europa.

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  2. Beh, prima dovrebbero vedere cosa fa Heynckes nella prossima stagione... secondo me è un ottimo allenatore. A parte che non penso che Guardiola faccia così bene lontano da Barcellona... e penso lo stesso per Feruguson lontano da Manchester. Questi allenatori conoscono l'ambiente da tanti anni, e l'andare in altre squadre forse non farebbero lo stesso. Però questa è una mia personalissima opinione.

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  3. Capisco la tua opinione.

    Heynckes è sicuro che fa solo un altro anno, poi si cambia.

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  4. Non so. Ho visto gli inglesi giocare all'italiana e non mi sono piaciuti. L'idea di vedere in campo un Bayern alla spagnola, magari infarcito di stranieri, a dir vero mi disgusta un po'. Sarò un "dinosauro", ma più il calcio si globalizza, perdendo le caratteristiche nazionali, e più non mi dice niente...

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    1. Non credo sarebbe un Bayern infarcito di stranieri.
      Non più di quanto lo sia adesso..

      Il nucleo: Neuer, Lahm, Schweinsteiger, Kroos, Müller (che per me rimane), Gomez. Tutti tedeschi.

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  5. Anche io sarei entusiata del suo arrivo al Bayern. Quel tipo di calcio che ha in mente lui non lo si vede in Germania, e per la verità realizzato cpsì non lo si vede in nessun'altra parte del mondo. E' vero, il Barça ha dei giocatori fortissimi, però l'identità di gioco gliel'ha data lui. Se guardate la gestione Raijkard, si nota una certa differenza: sia nel livello del gioco, sia nei numeri.
    Davvero mi piacerebbe moltissimo vederlo in Bundesliga, sarebbe un colpaccio a mio avviso

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  6. Secondo voi esiste ancora un calcio che si possa definire "tedesco"?

    Vediamo un po', faccio un salto indietro con la memoria e ricordo una squadra messa in campo con il 4-3-3, dove il libero era il primo costruttore di gioco e il centromediano arretrava sulla linea difensiva coprendo le avanzate del compagno di squadra. Più tardi si passò dal 4-3-3 al 3-5-3 o al 5-3-2, senza di fatto mutare granchè nella economia del gioco. La Germania era una squadra molto agonistica, dal fortissimo temperamento. Ciò le permetteva di far fronte ad un tasso tecnico non eccelso e di recuperare partite date già per perdute, con rimonte impossibili passate alla storia. Da qui il celebre detto: "I tedeschi non muoiono mai".
    Per quanto mi riguarda, ho visto quella Germania dal 1974 al 1998. L'ultima impresa "tedesca" è stata contrassegnata dal golden goal di Oliver Bierhoff, ed è stata anche l'ultima impresa che la Germania ha realizzato grazie alle proprie armi abituali.
    Io ricordo come un tempo, quando guardavo in tv la Germania, non provassi mai il sentimento di paura. Era la Germania che faceva paura, ai suoi avversari. Anche quando era menomata, col fiato corto oppure con pochi talenti. Erano quelli campioni sotto il profilo psicofisico prima ancora che tecnico-tattico. La Germania non ha mai avuto allenatori eccelsi sul piano dell'invenzione del gioco, ma uomini che sapevano leggere le partite ed erano grandi sul piano umano.
    Ecco, credetemi se vi dico che io quella Germania di cui vi sto parlando non la riconosco più in quella attuale. E' come se i tedeschi fossero cambiati, più degli italiani, degli olandesi, dei brasiliani, sul piano della consapevolezza di se stessi. Come se, in definitiva, fossero un popolo diverso da quello che erano fino a circa venti anni fa. Colpa (o merito) dell'unificazione? Della globalizzazione dei costumi?
    Non lo so. Fatto sta che da qualche anno quando vedo giocare la Germania temo sempre che possa farsi recuperare dall'avversario. Cosa che un tempo non accadeva mai. Anzi, accadeva l'inverso.

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  7. Florian, sicuramente il calcio tedesco è cambiato..

    I motivi? Sono cambiati i giocatori..

    Adesso c'è una generazione con un tasso tecnico molto elevato che tutto il mondo invidia alla Germania.

    Nel passato recente si è sopperito a questa lacuna con il grande carattere e carisma dei giocatori..

    Adesso riproporre con questi giocatori quel tipo di calcio non avrebbe senso e sarebbe impossibile.

    Ognuno si è appassionato a questa nazione, dal punto di vista calcistico, in periodi diversi.
    E sicuramente si rimane legati a quelle squadre..

    Però non si può rimanere ancorati nel tempo..

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  8. Caro Koepke, permettimi di non essere d'accordo su quanto tu dici. Io non credo che il calcio tedesco sia cambiato in quanto sono cambiati i giocatori. Questo infatti è avvenuto ad ogni generazione, senza che però il ricambio minasse alla base il concetto stesso di calcio "tedesco". Cosa si intende infatti per calcio tedesco? Forse il calcio che si gioca in Germania. Nossignore. Calcio tedesco è per me quel calcio che corrisponde alle caratteristiche del popolo tedesco per come sono state storicamente tramandate e a noi note. Ora, se ciò si poteva dire per gli uomini che hanno rappresentato la mannschaft fino a Vogts, si può dire lo stesso di quelli attuali? Permettimi di dubitarne.
    Innanzitutto non mi pare che gli uomini di Loew siano tecnicamente straordinari: non hanno vinto niente e devono dimostrare tutto, laddove chi li aveva preceduti aveva vinto tutto e non doveva dimostrare niente. Il paragone regge in positivo solo con i Ballack, i Frings, i Kuranyi, i Neuville che li hanno immediatamente preceduti. Ma prima di questi la Germania ha contato un'infinità di talenti che è inutile citare uno per uno.
    Io non sto rimpiangendo schemi e figure di un tempo inevitabilmente passato. Rimpiango piuttosto ciò che dovrebbe restare immutato nel tempo, ovvero identità e carattere. Ciò che potremmo chiamare "germanicità".
    Per questo, continuo a domandare, quanto "tedesca" è oggi la Germania (a prescindere dalla sua forza)?

    La mia risposta è che la Germania attuale è paradossalmente troppo poco tedesca.

    PS: Mi ricordo che quando Trapattoni andò al Bayern si trovò stupito e deluso di come i suoi giocatori fossero meno disciplinati e seri sul piano dell'impegno agonistico di quanto si immaginasse. Ricordi la famosa sfuriata contro Strunz, simbolo di una generazione che già iniziava a specchiarsi nelle riviste patinate per i fans, per non dire degli specchi dei loro spogliatoi?
    Ecco, quando vedo Khedira e Oezil gironzolare apaticamente per il campo con i loro cerchietti fermacapelli penso ai Brehme e ai Briegel che hanno dato tanto sul campo senza alcuna concessione all'immagine. E li rimpiango.

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    1. Purtroppo devo contraddirti, almeno per quanto mi riguarda, su ciò che dici riguardo al livello tecnico della Germania. Se tutti la danno come favorita agli Europei, davanti alla Spagna, ci sarà un motivo. Secondo me la coppia centrale può diventare la più forte al mondo. E là davanti, con Muller e Gomez, beh, il livello tecnico mi sembra sì straordinario.

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    2. Se la Germania vince io sono l'uomo più felice del mondo, ovviamente. E non discuto la tecnica, per quanto Badstuber non sia paragonabile nè a Foerster nè a Kohler, Hummels ovviamente non è Beckenbauer ma nemmeno Stielicke, Augenthaler o Sammer, Mueller non valga la metà di Hoeness o Haessler, e Gomez giochi nel campionato dei Bierhoff e non in quello dei Voeller. Straordinario dunque no. E circa i favoritismi ricordo che eravamo favoriti nel '76, nel '78, nell'82, nell'88 e nel '92, e non nel '74, nell'80, nel '90 e nel '96.

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  9. Circa ancora Guardiola...
    Quand'era ancora in vita l'Avvocato Agnelli disse a proposito della Juventus che gli stranieri preferiva prenderli francesi. E questo per una naturale vicinanza geografica, ma anche culturale e storica, tra i piemontesi e i vari Platini, Trezeguet, Thuram, Deschamps...
    Ora, io ricordo nella storia del Bayern un buon numero di allenatori di etnia slava (Cajkovski, Zebec, Lorant, Csernai), non mi sovviene invece nulla di ispanico. Questo potrebbe contare o non contare ai fini dei risultati, però ha un suo peso in un contesto ancora fortemente tradizionalista qual è il calcio. Quello che voglio dire è che bisognerebbe sempre rispettare certe inclinazioni naturali, per cui il Bayern nel voler scimmiottare il Barcellona compie due errori gravi: il primo è quello di intestarsi un modello dalle caratteristiche diverse che non potrà mai essere eguagliato, il secondo è quello di minare il calcio tedesco nella propria autostima, costringendolo a copiare invece di imporsi con un modello proprio.

    A conferma di quanto detto aggiungo un aneddoto. Anni fa, non ricordo in quale manifestazione internazionale, quando ancora Schweinsteiger giocava in nazionale sulla fascia, D'Amico, che commentava la partita, vedendolo intestardirsi nel dribbling manco fosse Rivelino, lo criticò duramente dicendo che quello era il genere di cose che uno come Schweinsteiger non doveva fare. Non molto tempo dopo Van Gaal ebbe l'accortezza di spostare Bastian in mezzo al campo affidandogli compiti completamente diversi che gli hanno permesso di diventare il giocatore di classe internazionale qual è diventato.

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  10. Florian, se fossimo tutti sempre d'accordo il blog non avrebbe ragione di esistere.

    Io capisco il tuo discorso, soprattutto adesso che l'hai riformulato.

    Però ti chiedo, stiamo dicendo che una nazionale che non perde una partita ufficiale da due anni non ha lo spirito vincente?

    Certo, non ha avuto lo spirito vincente in finale di Champions e nella semifinale contro la Spagna! Però siamo concordi nel dire che alla fine sono state entrambe due partite stregate.

    I tedeschi 100 % Frings, Ballack, Kahn hanno avuto quello spirito vincente? No.
    Per colpa loro? Non credo.

    Nel 2002 quella Germania si comportò da vera Germania sfruttando i passi falsi di tutte le altre europee e raggiungendo una finale insperata.
    Il Brasile era purtroppo troppo forte.

    Questa Germania è tecnicamente forte rispetto al passato recente.
    Tu hai avuto la fortuna di vivere gli anni in cui in Germania nascevano fenomeni mondiali come Breitner, Beckenbauer, Rummenigge ecc..

    Però attualmente, in un calcio in cui ci sono sempre meno campioni e sempre più sottovalutati, la Germania è seconda solo alla Spagna in quanto a talenti. In Europa.

    Chiudo con la tua considerazione su Özil.
    Non è un giocatore che mi esalta particolarmente ed è proprio per il suo atteggiamento. Non vedo la grinta che vedo, per dire, in Müller. Ed infatti, di QUESTA generazione, secondo me è proprio Thomas quello che può diventare un vero campione.
    Purtroppo però mi pare si stia un pò perdendo.

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    1. Caro Koepke, io non mi dimenticherò mai una foto che nella mia memoria fa un po' da spartiacque fra due epoche che più diverse per mentalità e costumi non potevano essere: una foto in cui tre giocatori del Bayern - Sternkopf, Ziege e Strunz - erano intenti a "fonarsi" le loro folte chiome dinanzi agli specchi. Fu allora che i campioncini tedeschi iniziarono ad avere una breve ed effimera stagione di successo mentre il calcio tedesco scompariva sempre più dall'elite internazionale. Mi rendo conto che il riferimento può sembrare banale e l'intento moralistico. Però non credo sia una pura coincidenza il fatto che più generazioni di talenti si siano persi per via dopo che erano diventati idoli per ragazzine, rivaleggiando con le popstars su riviste come Bravo-Sport.
      Penso a Ziege, a Sternkopf, a Deisler, a Ricken, dei quali si dissero le stesse cose che si dicono oggi nei confronti di Reus e Goetze e che però non esplosero mai. Lo stesso Podolski doveva diventare un fenomeno ed invece a distanza di anni è soltanto un buon giocatore.
      Non mi puoi fare il caso della Spagna, che può schierare Iniesta e Xavi e tenere Fabregas in panchina. La stessa Olanda è andata fuori avendo individualità come Sneijder, Robben e Van Persie attualmente superiori ai Mueller, Oezil, Gomez, oltretutto abituati da anni ad un calcio vincente. L'Italia ha De Rossi e Pirlo: sono inferiori a Khedira e Schweinsteiger?
      Ma, ripeto, non è la qualità - ottima ma non eccezionale - del nostro team che mi impensierisce. Come ho detto, è il venir meno del "carattere", quella grinta, come hai detto tu, che tante volte in passato ha levato la Germania da situazioni d'impiccio e che la vedevano comunque tecnicamente inferiore all'aversario. Era quel carattere, e non altro, a identificare "i tedeschi". Quei tedeschi che non si sono mai rispecchiati in un Andreas Moeller o in un Mehmet Scholl, ma in gregari inossidabili nella corsa e nel tackle, come il già citato Briegel o quel Dieter Eilts che a giudizio di Arrigo Sacchi fu colui che fece vincere l'europeo del 96 alla Germania. Sotto questo aspetto io mi aspetto molto da Schweinsteiger, vorrei vederlo battersi come un gladiatore a metà campo, avere la personalità del leader che ancora non è (tant'è che la fascia di capitano ce l'ha Lahm). Bastian è oggi quello che era Matthaeus prima di arrivare all'Inter, un giocatore di talento che però nelle gare importanti finiva per nascondersi. Perchè la Germania vinca è necessario che Schweini faccia il salto di qualità e si carichi sulle sue spalle la squadra. Ora però lo vedo limitarsi a quel grigio lavoro di copertura che teoricamente dovrebbe fare il meno talentuoso Khedira e ciò non va bene.

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  11. Per me Neuer dovrebbe essere il capitano.
    Sia del Bayern che della nazionale.

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    1. L'ho pensato anch'io, le caratteristiche ce l'ha. Soltanto che a mio avviso un capitano dovrebbe stare nel centro nevralgico del gioco.

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    2. In effetti... comunque giocatori con la personalità di Kahn ed Effenberg, e lo stesso Ballack, solo per citarne tre abbastanza recenti, qui non ne vedo. Ed anche questo è un elemento tipicamente teutonico venuto meno

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  12. Forse ieri sono stato troppo perentorio nel rifiutare Gauardiola al Bayern. Certo è un grande allenatore che tutte le squadre del mondo oggi vorrebbero avere, per cui il Bayern, che nel 2013 deve cambiare allenatore, prendendo Guardiola teoricamente avrebbe preso il migliore.

    Per cui, a mente fredda, pur mantenendo salve certe riserve "identitarie", braccia aperte a Mr. Guardiola se dovesse arrivare a Monaco tra 12 mesi.

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